Vincono in due: l'olimpionico italiano Daniele Scarpa e la solidarietà, con il campione Francesco Gambella che consegna 4500 euro ad Amref, per la costruzione di una scuola a Malindi.
Questo l'esito finale della Maratona Internazionale di canottaggio Mombasa-Malindi, iniziata mercoledì scorso e snodatasi attraverso quattro splendide tappe: Mombasa-Mtwapa, Mtwapa-Kilifi, Kilifi-Watamu e gran finale ieri da Watamu a Malindi, con arrivo in volata sulla spiaggia della Rosada, davanti a decine di fans e curiosi. Ha vinto all'ultimo colpo di remo (ma mai come in questo caso l'affermazione conta poco) il campione iridato e olimpico, medaglia d'oro ad Atlanta, Daniele Scarpa. Ma la soddisfazione si legge sul volto di Francesco Gambella, l'atleta con all'attivo diversi record mondiali sulla distanza, che ha fortemente voluto questa manifestazione di solidarietà, insieme con Amref, Kenya Tourist Board e Associazione MWTWG. "E' stata un'esperienza unica, memorabile - ha detto col fiatone Scarpa - ho vinto mondiali, olimpiadi, ma quello che ho provato durante questa maratona è qualcosa di assolutamente straordinario. Soprattutto vedere la partacipazione, la curiosità e l'allegria della popolazione locale, al nostro arrivo nei villaggi della costa, non ha prezzo". E un prezzo invece ce l'ha l'aiuto che questi atleti porteranno ad Amref, per la costruzione di un edificio scolastico a Malindi. Sono 4440, per la precisione, gli euro raccolti da Gambella e soci, con oltre seicento racimolati proprio in extremis durante la competizione. "Sono al settimo cielo - spiega Gambella - e ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto, compresi gli imprenditori malindini che ci hanno dato appoggio logistico e sponsorizzazioni. Un'altra bella sfida è stato vedere gli equipaggi kenioti approcciarsi con entusiasmo, sono giovani e devono ancora imparare molto, ma siamo sulla strada giusta". Specialmente con "maestri" come loro. Sorridenti al loro arrivo anche gli equipaggi sudafricani, compresa una coppia che per la prima volta ha affrontato le acque keniote. "Molto meglio qui che in Sudafrica" ha commentato l'energica signora. Sulla riva di Silversand, intanto scene di gioia e fotografie di gruppo, con bambini saltellanti nell'acqua a festeggiare l'insolito avvenimento e Scarpa che allieta la compagnia elargendo bandierine italiane e avvolgendosi in un grande stendardo keniota come un mantello. D'altronde, il superman rimane lui, e i campioni di solidarietà sono tutti quanti, ex aequo. Vince ancora una volta la voglia di fare del bene sulla costa keniota, grazie agli italiani e allo spirito di gruppo.
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