sabato 22 novembre 2008

DALLO ZECCHINO D'ORO UN AIUTO CONCRETO PER I BIMBI SORDOMUTI DI MALINDI

Solidarietà canterina per i bambini sordomuti di Gede, dall'Italia a Malindi.
Ci sono tanti bambini che non hanno potuto mai ascoltare la ninna nanna della loro mamma, nè cantare una canzoncina banale da imparare a memoria e oggi magari il brano pop più in voga. Sono nati sordomuti o, peggio, lo sono diventati a causa delle condizioni di povertà in cui versa la loro famiglia, il loro intero villaggio. Lo Zecchino d'Oro, la più importante manifestazione canora per i più piccini che prende il via martedì 25 novembre, quest'anno raccoglierà fondi per i bambini sordomuti di Gede, il villaggio tra Malindi e Watamu, dove sono ospitati oltre ottanta bambini che non possono ascoltare o cantare nessuna canzoncina. Dal coro dell'Antoniano allora arriveranno note di speranza, attraverso il progetto "Il Fiore della solidarietà", che ogni anno aiuta i bambini meno fortunati. Quest'anno lo sguardo della cinquantunesima edizione dello Zecchino d'Oro è rivolto alla Special School di Gede, sede distaccata della locale Primary School che da anni (è stata aperta nel 1997) si prende cura delle disabilità in età scolare e ospita una classe intera di ragazzi sordomuti. Ma lo spazio non è abbastanza e purtroppo le patologie sono in aumento. Per garantire loro assistenza e un piano educativo su misura, ci vogliono aiuti. "Questi aiuti sono di vitale importanza per noi - spiega Eric Mramba, coordinatore dei progetti sui ragazzi sordomuti e insegnante alla Kibarani Primary School di Kilifi - solo nel nostro distretto ne abbiamo 180, di cui 100 maschi e 80 femmine. Molti di loro sono nati con questo problema, ma altri sono diventati sordomuti in seguito a infezioni che, per problemi economici o di strutture mediche". A questo proposito i fondi che arriveranno dalla manifestazione saranno importanti perchè inseriti all'interno di un progetto ben preciso che prevede la costruzione di una scuola speciale per il distretto di Malindi, l'inserimento graduale dei bambini con questa problematica nella vita sociale e nel rapporto con i coetanei che parlano e ci sentono, e una campagna di sensibilizzazione. "E' molto importante far partecipare i genitori dei bambini a un percorso di formazione - prosegue Mramba - insegnargli il linguaggio dei segni. Poi sensibilizzare le persone nei villaggi, affinchè fin da piccoli i sordomuti non vengano emarginati. Ci sono ancora scuole che non li accettano e non segnalano il problema". Questo progetto, tutto finanziato e gestito da italiani (si parla di una ONG presente sul territorio che farà da tramite) coinvolgerà quasi duecento alunni con bisogni speciali, il doppio di genitori e almeno 40 insegnanti. Come inizio, raccogliere parecchi fondi durante lo Zecchino d'Oro, sarebbe già un ottima cosa.

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