Un principio d'incendio in due villaggi turistici di Mayungu domato grazie all'ormai consueta tempestività della comunità italiana e all'intervento dei Vigili del Fuoco.
Ieri pomeriggio, intorno all'una, il Flamingo Villa's Resort di Mayungu è stato avvolto dalle fiamme a causa di un corto circuito della centralina elettrica posizionata fuori dalla struttura turistica, che ospitava una ventina di italiani in vacanza, oltre allo staff locale. Panico comprensibile ma nessun danno a cose o persone, se si eccettuano ovviamente le strutture: tre delle ville che compongono l'hotel sono state visibilmente danneggiate e i tetti di makuti sono da rifare completamente. Il fuoco, in realtà, sembra fosse partito dal villaggio attiguo, il Kivulini, di proprietà del Key Group. Dopo pochi minuti dall'allarme, erano già arrivati i primi soccorsi, con i vigili del fuoco locali (che hanno avuto problemi ad operare al Flamingo, per una via d'accesso problematica) e l'ormai consueta catena di solidarietà degli imprenditori locali e italiani e dei membri dell'associazione MWTWG di cui il Kivulini fa parte. Quest'ultimo ha riportato danni alla sola reception, ma per motivi di sicurezza e comfort, oltre che per la provvisoria mancanza dell'energia elettrica, i sessantotto turisti ospiti della struttura sono stati riprotetti al Coral Key. Sul posto, oltre ai rifornimenti d'acqua arrivati dal Casino Malindi e dall'abitazione privata del suo proprietario Bobby Cellini e da altri alberghi e case private, due camion-cisterna del Jacaranda Village di Mayungu. Anche il capo della polizia Ali Ayub si è recato a Mayungu con alcuni uomini. Verificando la situazione del Flamingo Villa's Resort ha dichiarato.
"Gli hotel di Malindi sono tendenzialmente sicuri, ma ci adopereremo, di concerto con l'associazione degli imprenditori MWTWG, affinchè anche i pochi che non sono preparati a possibili imprevisti, si mettano in regola. Le pompe per attingere dalle piscine, ad esempio, devono esserci ed essere funzionanti".
D'accordo anche il presidente di Malindi Watamu Tourist Welfare Group, Renzo Quaciari: "Sono pochi i villaggi che non applicano le più elementari norme di sicurezza in materia di prevenzione antincendio, ma oltre a non garantire la sicurezza dei turisti, gettano discredito su tutti quelli, che sono la maggioranza, che sono preparati all'evenienza di un principio d'incendio. Parlo specialmente di chi ha i tetti in makuti e di chi non predispone vie d'accesso sicure e comode per le camionette dei Vigili del Fuoco".
In ogni caso, scampato pericolo. Solo un po' di paura e un cambio di scenario, magari guadagnandoci in bellezza e comodità, per un ottantina di turisti italiani.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento