lunedì 16 febbraio 2009

INAUGURATA LA SCUOLA DI MUYEYE COSTRUITA A MALINDI DAGLI AMICI DI VIGEVANO

Il sogno è diventato realtà. Il sogno è quello di quattro amici di Vigevano, Pippo Failla, Gabriella Bonalda, Egidio Suanno e Sandro Colombo. Colombo, giornalista pavese, non c'è più e a lui, oltre che al figlio di Failla, Carlo, prematuramente scomparso in un incidente, è dedicata la scuola di Muyeye inaugurata ieri. Ecco dunque il sogno divenuto realtà. Ai quattro amici, portatori sani di una passione davvero contagiosa, si sono unite aziende di Vigevano, privati e anche il Comune che ha collaborato con i mezzi di cui ha potuto disporre. In rappresentanza di Vigevano c'erano gli educatori comunali Mario Luisari e Carlotta Colli Vignarelli. La scuola, primaria e asilo, ospita già cinquecento alunni, molti dei quali fino a poco tempo fa erano costretti a svolgere lezione sotto la pianta che ora domina il cortile della ricreazione, cambiando di posizione a second adell'ombra. Ora la struttura, inaugurata ieri mattina alla presenza del Console Italiano Roberto Macrì, ha tutto quel che serve per educare e crescere i bambini in maniera sufficientemente dignitosa, ma i vigevanesi non si fermeranno certo qui, come ha annunciato lo stesso Failla. "Questo è solo l'inizio - ha detto Pippo durante la cerimonia - andremo avanti, innanzitutto recintando il terreno, poi costruendo altre strutture utili". All'inaugurazione era presente, in rappresentanza dell'Associazione Malindi Watamu Tourism Welfare Group, il costruttore Fernando Vischi, in arte Masharubu.

sabato 14 febbraio 2009

ANCHE LA BUONAMICI RACCONTA A "CHI" LA SUA VACANZA A MALINDI

Anche il vicedirettore del Tg5 Cesara Buonamici non ha resistito alla tentazione di raccontare la sua vacanza a Malindi e lo ha fatto, come Lady Briatore Elisabetta Gregoraci, utilizzando le pagine di Chi, per un servizio esclusivo di cui lei stessa ha scritto i testi. Parole che evidenziano il piacere, l'incanto e la magia dell'Africa, che ha conquistato la giornalista televisiva, ospite insieme al compagno, il medico Joshua Kalman, della splendida villa malindina della designer Lalla Spagnol. "Mi sono affezionata al Kenya perchè questa terra è massima espressione della Natura, ma anche di tante sofferenze umane". Un solo appunto, tra le righe delle splendide parole riservate al paradiso keniota, la superficialità nell'accennare al turismo sessuale e alla pedofilia, proprio nel periodo in cui gli italiani insieme al Governo e alle organizzazioni internazionali, hanno dato un giro di vite con la campagna "Maklindi protegge i bambini" e con tante operazioni di prevenzione e anche di polizia.

venerdì 13 febbraio 2009

APERTO UN NUOVO ORFANOTROFIO "ITALIANO" NELL'ENTROTERRA DI MALINDI

Siamo andati a Majengo, piccolo villaggio del distretto di Magarini. Lungo la polverosa strada che porta verso Marafa, c'è poco o nulla. Qualche capanna, l'insegna di un pub che in realtà è una baracca per bevitori del deleterio vino di palma, la chiesa, una delle dodici in cui Don Joseph viene a dire messa nella zona.
Qui i coniugi Benaglia, erbesi, nel 2004 hanno capito che c'era bisogno di loro. Lui è architetto e ha progettato un orfanotrofio, lei è una "malata d'Africa" e di solidarietà e ne ha già pensate cento.
Nel corso del tempo si sono uniti, come spesso succede a chi viene contagiato da una passione autentica e lodevole, tanti amici e conoscenti.
Ieri si sono potuti ammirare i primi frutti di questo percorso, con l'inaugurazione dell'orfanotrofio che ne giro di poco tempo ospiterà 48 bambini. "Un po' per volta - spiega Claudio Benaglia - abbiamo avuto tanta pazienza, è meglio fare le cose piano ma per bene". Per vedere i frutti di questo amore per il prossimo sbocciato in Kenya, sono arrivati a Malindi anche due consiglieri comunali della cittadina brianzola, Glauco Bartesaghi e Roberto Dugo, tre medici della struttura sanitaria erbese e altri amici, tra cui qualcuno che inizierà un'adozione a distanza, dopo aver conosciuto le due bambine di cui si prenderà cura.
C'è chi ha portato medicine, chi semplicemente cibo e acqua. Per Marisa questa giornata non è altro che un inizio: "Contiamo di riempire l'orfanotrofio di bambini locali, ma anche di iniziare i lavori per la costruzione di un poliambulatorio aperto a tutti, di una farm con vacche, capre e galline e coltivazioni di mais e ortaggi per l'autosostentamento intelligente, e di corsi di formazione per infermieri, in collaborazione con i medici della nostra cittadina". Marisa è un vulcano di bene, siamo certi che da qui a un anno saremo a parlare di una nuova inaugurazione.

giovedì 12 febbraio 2009

UN REALITY SHOW IN KENYA PER ELEGGERE IL MIGLIOR TALENTO AFRICANO DEL MONDO, ANCHE MALINDI IN LIZZA

Si chiamerà "Africa's World Best" e sarà il più grande reality show africano mai trasmesso. Tra tutti gli stati del Continente Nero, come sede di questo evento mediatico, è stato scelto il Kenya. Vi parteciperanno sessanta africani provenienti da Europa, Stati Uniti ed Africa stessa, inizierà ad Aprile e dovrà proclamare l'africano migliore del mondo, tra chi si diletta in discipline d'arte, spettacolo e cultura e possibilmente le raduna tutte in sè. I concorrenti si contenderanno un premio ambito, 100.000 dollari più un automobile di lusso. Ma non è tutto, il vincitore diventerà ambasciatore dell'Africa nel mondo, parteciperà a convegni con personalità si spicco del Continente come Nelson Mandela, promuoverà l'immagine dell'Africa e si farà portavoce dei suoi problemi. "Il reality tv Africa's World Best - dicono dall'organizzazione - è un modo di dare forza agli africani in Africa e di credere nei giovani e nei bambini d'Africa".

martedì 10 febbraio 2009

GRANDE SUCCESSO PER LA PAGINA SULLA MALINDI ITALIANA DEL SOLE 24 ORE

"Dalla redazione ringraziano e si complimentano per il successo della pagina sul Kenya". A confermarlo è l'autrice degli articoli pubblicati sabato scorso dal Sole 24 Ore, Mariangela Latella. Con lei abbiamo collaborato nelle scorse settimane, per fornire dati, numeri, statistiche e informazioni atte a confezionare un articolo sul mercato immobiliare che però, grazie alle nostre informazioni e alla competenza e disponibilità dei due imprenditori e membri dell'associazione MWTWG, Roberto Marini e Marco Vancini, si è trasformato in un servizio positivo su come vivono molti italiani sulla costa keniota, sulle "facilities" e le spese anche quotidiane.
Ecco da dove deriva la soddisfazione della redazione di Casa& Case, l'inserto molto letto del primo quotidiano economico italiano.
Molte le mail giunte al giornale, ed alcune sono già arrivate anche al nostro portale. Sono per lo più complimenti per il nostro lavoro, ma anche richieste di informazioni di ogni tipo, scaturite dagli articoli degli ultimi due sabati. A queste due pagine positive aggiungiamo anche la segnalazione, sul Venerdì di Repubblica di questa settimana, uscito venerdì, un trafiletto sulla campagna contro gli abusi sui minori promossa dall'associazione Malindi Watamu Tourism Welfare Group e da malindikenya.net, insieme con il Cisp e Unicef. Peccato che, nonostante le nostre continue mail di aggiornamento, con dati e statistiche aggiornate (diminuzione dei casi, aumento della scolarizzazione nel 2008) il Venerdì abbia utilizzato ancora i famigerati numeri parziali di Unicef che ormai risalgono a quattro anni fa.

lunedì 9 febbraio 2009

ANCHE IL SOLE 24 ORE PARLA DELLA MALINDI ITALIANA IN TERMINI POSITIVI, GRAZIE AL NOSTRO UFFICIO STAMPA

Il titolo e l'intero articolo lo potete vedere su www.malindikenya.net, "Kenya, il mare d'inverno italiano", l'articolo è pubblicato a tre quarti di pagina sul più prestigioso quotidiano economico italiano, il Sole 24 ore e parla in termini assolutamente positivi di Malindi, del Kenya "italiano" e della possibilità di soggiornare l'inverno sulla costa, come di acquistare una casa. Vengono intervistati due membri dell'associazione Malindi Watamu Tourism Welfare Group, Roberto Marini della Sabaki Investments e Marco Vancini del Key Group, si parla del libro ironico del direttore di Malindikenya.net Freddie del Curatolo, "Malindi, Italia guida semiseria all'ultima colonia italiana d'Africa" e delle iniziative della comunità italiana. La nostra agenzia ha fornito dati, numeri e anche riferimenti delle agenzie immobiliari più importanti. Con un servizio del genere è facile per un giornalista e una redazione mettere insieme un servizio fatto bene, credibile.
Ecco quindi un altro "colpo" messo a segno dal nostro ufficio stampa, che era in contatto da ormai dieci giorni con la giornalista Mariangela Latella e con la redazione del Sole 24 ore. Ecco come cambia la costa keniota agli occhi degli italiani, tramite la stampa, basta solo trovare giornalisti competenti e soprattutto fornire loro notizie confutate e confutabili, essere d'aiuto e presenti, spedire materiale, procurare interviste. Come ogni ufficio stampa che sia degno di questo nome. Il quotidiano finanziario ha puntato lo sguardo specialmente sui costi delle case ("Ville con piscina a 100 mila euro") e sulle spese di tutti i giorni, dall'allacciamento della luce allo stipendio di un houseboy. Insomma, un piccolo prontuario per chi decidesse di acquistare casa o passare i mesi invernali in Kenya. Per tutte le altre informazioni e per approfondire, chiaramente, c'è malindikenya.net!

sabato 7 febbraio 2009

I DIPENDENTI DEL GIORNALE RACCONTANO COME SONO STATI BENE A MALINDI

Lo scorso dicembre il quotidiano "Il Giornale" ha proposto ai suoi dipendenti una vacanza a Malindi, sotto l'egida del giornalista Stefano Passaquindici, un'eminenza del giornalismo turistico e grande amico del Kenya e di Malindi. Il gruppo è stato alloggiato al Coral Key e ha potuto visitare Malindi e dintorni, vivendo il Kenya in maniera davvero speciale.
Ecco le prime impressioni del viaggio, pubblicate da ieri su Ilgiornale.it“Desidero esternare la mia riconoscenza al nostro Giornale – scrive Emanuela - che, grazie a questa iniziativa mi ha permesso di vivere un'esperienza nel suo genere unica, in un ambiente naturale splendido a contatto con un'umanità autentica e commovente. Le emozioni che ho provato resteranno in me a lungo. A tutti voi del Giornale il mio "asante sana".
Simile il pensiero di Luciano: “Mia moglie ed io siamo tornati entusiasti dal viaggio in Kenya organizzato dal "Giornale", al quale siamo grati per l'esperienza unica fattaci vivere, grazie anche alla capacità e alla solerzia dell'amico Passaquindici. Non è stata la classica vacanza di mare - che anzi, in virtù della stagione a ridosso delle piogge e delle maree sfavorevoli, è diventato secondario (ma quale escursione marina nella zona detta "Sardegna 2"!).
Però la bellezza dei luoghi, i comforts del villaggio, straordinario parco equatoriale, l'accoglienza calda ed ospitale della popolazione di Malindi ci hanno confortato e riempito le giornate.
Con il popolo del "Giornale" abbiamo poi vissuto una bella esperienza di integrazione: finalmente idee e sentimenti omogenei e scambievoli, senza l'accapigliarsi che caratterizza ormai la vita delle nostre città e perfino delle famiglie.
Ma sopra ogni altra cosa due sensazioni irripetibili e commoventi: lo scenario grandioso della savana, con i suoi riti quotidiani di sopravvivenza e di morte; e gli occhi tristissimi – severi e imploranti a un tempo – di in piccolo Keniota della scuola - orfanatrofio (ma anche delle centinaia di altri bambini) che Passaquindici ci ha fatto visitare. Una commozione che mi ha mosso senza remore al pianto e che mi induce a fare qualcosa per questi poveri bambini.
Il Giornale assuma quindi iniziative anche modeste ma concrete al riguardo ed inviti i lettori - il nostro popolo generoso – ad aderire secondo le possibilità di ciascuno.
Siamo infine in attesa di prossimi altri programmi di viaggio cui dovremo partecipare ancora più numerosi, nello stesso spirito che non è solo di svago ma anche di propositi di solidarietà umana e sociale. Grazie, grazie di tutto”.
“Dopo aver viaggiato in Brasile e in Sud Africa – racconta invece Paolo - quindi dopo aver visto favelas e baracche, confesso, per la prima volta, di essermi sentito veramente impotente di fronte alla povertà e abbandono in cui versa la popolazione kenyana. Se poi pensiamo che siamo stati a Malindi, località marina ove il turismo aiuta moltissimo la popolazione locale, possiamo immaginare invece come possano essere le condizioni in cui si trova la popolazione residente all'interno o nei pressi degli altipiani.
Devo altresì riconoscere, per quel che ho potuto capire, che la mentalità di coloro che ho avuto la possibilità di avvicinare e con i quali ho potuto trascorrere anche lunghi periodi di conversazione (per inciso quasi tutti i giovani di Malindi parlano molto bene la nostra lingua, poiché in questa cittadina vivono circa 2mila italiani) è abbastanza intrisa di "fatalismo". Ovvero si vive giorno per giorno, senza fare programmi per il futuro e ciò naturalmente condiziona fortemente lo sviluppo di tali aree. Per fortuna vi sono molte organizzazioni, laiche e religiose, che assistono tali popolazioni, soprattutto nella fase dell'infanzia, ma vi è veramente tanto da fare. Per concludere, ho incontrato una signora toscana che trascorre molta parte del suo tempo a Malindi e che mi ha raccontato come con la sua organizzazione di beneficenza sta cercando di insegnare ai nativi alcune attività elementari: cucire, intagliare, colorare, al fine di instillare, soprattutto nella mentalità dei giovani, quello spirito imprenditoriale, vero motore del progresso e della crescita sociale. Devo riconoscere che gli oggetti da loro prodotti sono fatti con buona tecnica e perizia.
Ecco credo che, oltre alle donazioni, adozioni a distanza, eccetera, eccetera, si debba cercare di far crescere queste popolazioni, insegnando a loro le attività artigianali di base e invogliarle a rimanere nel loro territorio e lì crescere e far crescere i loro conterranei, piuttosto che aprire le braccia, accoglierli qui da noi e poi abbandonarli per le strade.”

venerdì 6 febbraio 2009

TORNANO LE SFILATE DI MODA A MALINDI CON IL FASHION SHOW DEL CASINO

Tornano le sfilate di moda a Malindi. Si terrà l'otto marzo, festa della donna, come accadde per la prima edizione nel 2006, il Casino Malindi Fashion Show, kermesse che ha per protagonista la moda keniota, creata e prodotta da stilisti europei o locali. Dopo il grande successo della prima e della seconda edizione (che ha avuto anche un ottimo eco sulla stampa e in televisione, con canali anche sudafricani arrivati per l'occasione a girare degli special), l'anno scorso per ovvi motivi la manifestazione non si è tenuta, ma visto il perdurare della stagione turistica, quest'anno la sala da gioco malindina ha deciso di riproporre l'elegante passerella sul palco del ristorante La Griglia. Tra le sicure firme della sfilata, hanno confermato la loro presenza "Moo Cow" (Carol Wahome e Regina Njogu) che, partiti dalle borse e approdati ai vestiti, oggi lavorano anche per la popolare Tinga Tinga. John Kaveke, uno stilista keniota che ha studiato alta moda in Spagna e ha aperto la sua linea che pone lo sguardo sull'Africa più attuale. Torna anche Lalesso, fondata da due stilisti locali e apprezzata per le sue scelte di colori sgargianti e per i tradizionali "kanga" con sfumature romantiche. Parteciperà anche la fantasiosa creatrice francese Corinne Pizzanelli, con i suoi sandali e le borse che da anni sono tra le più richieste della costa. Le creazioni di moda saranno adornate dai manufatti di artiste del gioiello e dell'oggettistica da indossare, come Njee Muturi, Jaqueline Resley, Adele Dejak e Marzia Chierichetti.

giovedì 5 febbraio 2009

IL KENYA VA ALLA BIT DI MILANO E SI FA PUBBLICITA' IN TRAM

Il Kenya cala il tris promozionale in Italia. Dopo la settimana del Turismo a Milano con la bella esposizione in piazza Mercanti, dopo la fiera TTG di Rimini con visite record, anche il prestigioso spazio BIT (Borsa Italiana del Turismo) del capoluogo lombardo. Il 19 e 20 febbraio il Kenya Tourist Board allestirà il suo stand (sotto l'egida Magical Kenya, che ormai è il logo ufficiale del Ministero del Turismo) e sarà presente insieme ad alcune aziende turistiche che operano in Kenya (anche i nostri associati dell'Aquarius Resort di Watamu) all'importante fiera. Sarà lo stesso ministro del Turismo keniota Najib Balala a presenziare all'apertura e ad incontrare agenti, operatori e stampa, per ribadire l'impegno del Kenya ad attirare turisti e investitori italiani, particolarmente a Malindi e lungo la costa del Paese africano.
Ma non è questa l'unica iniziativa ad interessare Milano in questo periodo. In concomitanza con la partecipazione al Bit, infatti, per tutto il mese di febbraio un tram colorato porterà in giro per i luoghi più importanti e frequentati della metropoli i paesaggi kenioti, i suoi animali, la natura il mare e il Kilimanjaro. L'iniziativa organizzata dal Kenya Tourist Board aveva già avuto buoni riscontri alla vigilia della manifestazione che aveva visto il Kenya in mostra in piazza Mercanti (oltre cinquemila visitatori), con poster e locandine nelle metropolitane e tram e autobus sponsorizzati. Il ministro Balala crede molto in questo tipo di promozione e, nonostante la crisi, si prevede un buon afflusso di interessati, neofiti, curiosi e addetti ai lavori negli stand fieristici. Il Kenya si trova nel padiglione 2, THE WORLD, stand G 10 - H 09.

mercoledì 4 febbraio 2009

IL NOME DI MALINDI ANCHE A UNA CANNA DA PESCA

Sapevamo di alcuni locali balneari sulla riviera italiana (il più noto, il Malindi Bikini di Cattolica, bagno trasformato in lounge-disco) e di barche da solitari transoceanici. Ora il nome di Malindi viene associato anche a una rivoluzionaria canna da pesca. La canna da pesca "Malindi" è stata lanciata da poco sul mercato, lo rende noto il portale "Progetto pesca", che definisce così la novità: "La Malindi è una innovativa canna da stand-up, leggera, sensibile e potente, concepita e strutturata per l’uso con lenze sottili. ecco perché questi nuovi fusti sono stati creati più lunghi di una normale canna da stand-up : per scaricare e distribuire la potenza in una zona più ampia e quindi in modo più progressivo ed uniforme, realizzati in microfibra e arricchiti con carbonio HR, per un veloce ritorno elastico. il manico smontabile è in anticorodal. per gli anelli abbiamo adottato gli innovativi fuji, in quanto con lenze sottili non è possibile utilizzare rullini che a causa della loro massa non sarebbero entrati in rotazione in tempi sufficientemente brevi ed inoltre si correva il rischio che la sottile lenza restasse impigliata negli anelli o nella punta. montata con anelli BLR."
E via, allora! E che ogni volta che si pesca, si pensi a come sarebbe bello farlo sulla costa keniota, sperando nell'abbocco di un sailfish o di un blue marlin.

martedì 3 febbraio 2009

COME CAMBIA MALINDI AGLI OCCHI DELLA STAMPA, ORA ANCHE L'AVVENIRE LODA LE BUONE AZIONI DEGLI ITALIANI

Anche l'Avvenire, quotidiano che nel passato non si era sottratto al facile e superficiale tiro al bersaglio nei confronti della comunità italiana di Malindi, vedendo come sempre solo la punta dell'iceberg e facendo di tutta la savana un fascio, si è accorto che la Malindi italiana è anche e soprattutto un'altra. La giornalista Paola Scarsi è stata condotta da malindikenya.net alla scoperta di quel sottobosco che spesso è meno visibile di primo acchito di quanto lo possa essere un pensionato a passeggio con una giovane ragazza locale, ma sicuramente più legato al territorio in cui ha scelto di vivere o lavorare.
Così l'inchiesta che il quotidiano cattolico ha pubblicato a pagina 3 dell'edizione di sabato scorso, ha questo richiamo in prima pagina: "Malindi, turismo dai due volti: c'è anche la solidarietà degli italiani".
E questa volta si parla di pedofilia senza esagerare cifre o inventarsi casi, ma parlando dell'iniziativa "Malindi protegge i bambini" e le cifre che si snocciolano non sono più quelle di statistiche Unicef o rapporti della polizia (con dati sempre ridicoli, rispetto a ciò che accade in Italia), ma quelle relative ai cittadini kenioti aiutati dagli italiani a Malindi, di quelli impiegati nelle case (che sono 3 mila, tra ville e appartamenti, da Watamu a Mambrui) e negli hotel. Con una stima di almeno 60 mila persone che hanno migliorato il loro status grazie alla comunità italiana direttamente e altrettanti tramite l'indotto. Finalmente si fanno nomi, esempi, viene intervistato il nostro direttore con nome e cognome, non ignoti (o inventati) residenti che remano contro o ai quali si estorgono dichiarazioni estemporanee di cui poi si pentono. Non abbiamo la pretesa che si debba sempre e solo parlare bene di Malindi, perchè siamo i primi a denunciare i problemi che ancora affliggono questo territorio, ma finalmente apprezziamo una pagina importante di giornalismo serio che approfondisce una comunità che merita di essere conosciuta dall'interno, senza fermarsi a facili, comodi e veloci sguardi tramutati in articoli sensazionalistici.

lunedì 2 febbraio 2009

IL NOME DI MALINDI ANCHE A UNA CANNA DA PESCA!

Sapevamo di alcuni locali balneari sulla riviera italiana (il più noto, il Malindi Bikini di Cattolica, bagno trasformato in lounge-disco) e di barche da solitari transoceanici. Ora il nome di Malindi viene associato anche a una rivoluzionaria canna da pesca. La canna da pesca "Malindi" è stata lanciata da poco sul mercato, lo rende noto il portale "Progetto pesca", che definisce così la novità: "La Malindi è una innovativa canna da stand-up, leggera, sensibile e potente, concepita e strutturata per l’uso con lenze sottili. ecco perché questi nuovi fusti sono stati creati più lunghi di una normale canna da stand-up : per scaricare e distribuire la potenza in una zona più ampia e quindi in modo più progressivo ed uniforme, realizzati in microfibra e arricchiti con carbonio HR, per un veloce ritorno elastico. il manico smontabile è in anticorodal. per gli anelli abbiamo adottato gli innovativi fuji, in quanto con lenze sottili non è possibile utilizzare rullini che a causa della loro massa non sarebbero entrati in rotazione in tempi sufficientemente brevi ed inoltre si correva il rischio che la sottile lenza restasse impigliata negli anelli o nella punta. montata con anelli BLR."
E via, allora! E che ogni volta che si pesca, si pensi a come sarebbe bello farlo sulla costa keniota, sperando nell'abbocco di un sailfish o di un blue marlin.