martedì 25 novembre 2014

LA TASK FORCE DEL GOVERNO KENIOTA INCONTRA GLI IMPRENDITORI DI MALINDI E WATAMU

Una serata importante all'Ocean Beach Resort di Malindi, alla luce del calo consistente di turismo soprattutto italiano a Malindi e Watamu. Il Governo del Kenya da alcuni mesi ha istituito una Task Force, ovvero un comitato di "saggi" coordinati dal Ministero del Turismo e dalla Kenya Tourist Federation, organo preposto a rilanciare la destinazione Kenya, ultimamente vessata da continui problemi e da tanta disinformazione. Il periodo problematico ha suggerito ai più importanti imprenditori del settore turistico delle due cittadine a maggioranza di turismo italiano di presenziare all'incontro. Erano presenti il Vice Ministro del Turismo, Ibrahim Mohamed (il Ministro del Turismo Phyllis Kandie era in partenza per un incontro internazionale a Parigi), il direttore del Kenya Tourist Board Murithi Ndegwa, il Comandante Nazionale della Polizia Turistica, Justine Barmao, il Vice Governatore della Contea di Kilifi, Owen Baya ed altri prominenti dirigenti del settore turistico, dei trasporti e delle infrastrutture, arrivati per l'occasione da Nairobi. Oggi la Task Force sarà a Mombasa, per discutere e raccogliere le istanze anche degli investitori della Costa Sud. Roberto Marini, proprietario dell'Ocean Beach e componente della Task Force, unico italiano e unico malindino, ha ringraziato il gruppo per il lavoro duro e difficile fin qui svolto, augurandosi che tanto ardore e buona volontà, idee e cooperazione diano presto buoni frutti. Ecco le priorità del gruppo, confutate anche dai presenti: SICUREZZA Per rilanciare il turismo che in questo momento è agonizzante, serve soprattutto migliorare la condizione di sicurezza nel Paese perché anche luoghi tranquilli come Malindi e Watamu ne risentono. Ma non solo, occorrerebbe un intervento in Tv del Presidente che spiegasse che il Kenya è insicuro solo in alcune zone, specialmente quelle di confine con la Somalia, che sono ben lontane dai luoghi turistici, che invece sono presidiati dalle forze dell'ordine, benché non ce ne sia nemmeno questo gran bisogno. Il Comandante della Polizia Turistica ha confermato l'invio di personale e mezzi per la regione costiera e più severità per gli agenti corrotti o troppo indulgenti nei confronti di beach boys insistenti o spacciatori. DISINFORMAZIONE Il virus Ebola e la sua impropria affiliazione a tutta l'Africa hanno messo in risalto le pecche del sistema promozionale ed informativo del turismo keniota. In particolare molte critiche sono state mosse, sia dagli imprenditori italiani sia dal rappresentante della Contea di Kilifi, nei confronti del Kenya Tourist Board che, in quanto organo di marketing e promozione del turismo specialmente all'estero, è reo di aver fatto poco. "Perché non vi siete presentati al TTG di Rimini, dato che il turismo italiano è così importante sulla regione costiera?" E' stata la domanda del proprietario del Garoda Resort di Watamu Guido Bertoni, sottolineata da grandi applausi. Presa conoscenza e apprezzato il lavoro di malindikenya.net, a bocce ferme la responsabile della Task Force ha chiesto una collaborazione attiva tra il nostro portale e il Ministero del Turismo per "riempire" di notizie positive e veritiere il mondo di internet. INIZIATIVE DEL GOVERNO "Via subito la tassa d'ingresso alle dogane" è la richiesta del patron del Casinò di Malindi, Robert "Bobby" Cellini. E con essa anche il biglietto d'ingresso nei parchi. "La stagione invernale quest'anno è ormai compromessa, proviamo con una mossa a sorpresa, che sia seguita dall'indicazione che il Kenya è accessibile a tutti". Molti applausi e richiesta messa sul tavolo per andare dritta in Consiglio dei Ministri. Il Governo ha già messo in atto alcune iniziative che per la verità non hanno riscosso grande successo, come la riduzione delle tasse per chi va in vacanza, e quella di atterraggio per gli aerei negli aeroporti di Mombasa e Malindi, che ha permesso di abbassare i costi del biglietto aereo da Nairobi. Il 2 dicembre prossimo verranno lanciati pacchetti appositi per il turismo "domestico", al fine di invogliare i cittadini di Nairobi a trascorrere weekend e vacanze natalizie a Malindi e Watamu. "E' la nostra destinazione di punta" ha chiarito il Vice Ministro. AEROPORTO INTERNAZIONALE La nota lieta della serata. Prima dell'incontro con gli imprenditori malindini, c'è stato un meeting all'aeroporto di Malindi tra la Task Force e il direttore dello scalo Walter Agong. E' stato illustrato e approvato il piano di allungamento della pista, per trasformarla in internazionale. Il Ministero dei Trasporti ha definito l'aeroporto internazionale di Malindi "una priorità assoluta". E' allo studio anche la proposta a Kenya Airways di tre voli quotidiani da Malindi a Nairobi. "Uno anche la mattina presto e uno la sera" ha specificato Roberto Marini "per dare la possibilità a chi viene di poter stare anche solo un giorno". La Task Force ha annunciato che i soldi per attuare il progetto sono già stati stanziati, ma il Vice Governatore della Contea di Kilifi Owen Baya ha obbiettato che per adesso gli investimenti sono tali solo sulla carta. In ogni caso, parola di Lucy Karume, tutto è pronto per iniziare e entro la fine dell'anno prossimo Malindi DEVE avere un aeroporto internazionale. MIGLIORARE L'AMBIENTE Sicurezza e aeroporto internazionale, ma per il Console Onorario di Malindi Marco Vancini "contemporaneamente bisogna migliorare la pulizia della cittadina, le strade e l'illuminazione". La Contea ha confermato l'impegno per l'illuminazione di tutta Malindi e anche di Watamu, coi lampioni solari. "E' un progetto da 50 milioni di scellini" ha confermato il Vice Governatore. Si parla anche del collegamento Malindi-Watamu via Mayungu e dell'eterno bypass, la tangenziale di Malindi che porterebbe via i camion dal centro. Anche l'imprenditore e artista Armando Tanzini ha confermato l'importanza della bellezza e dell'armonia. "L'attrazione principale del Kenya, da 40 anni a questa parte, è la meraviglia dei luoghi. Stiamo abbandonando colpevolmente questa percezione in cambio dello sviluppo economico che non tiene conto della bellezza".

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